Posso dire di aver seguito con un interesse spasmodico l’uscita di questa YI 4K Plus fin dalla sua presentazione nella quale si raccontava della prima Action Camera al mondo in grado di filmare a 60 frame per secondo video nella risoluzione a 4K (UHD). Questa caratteristica rappresenta di per sé un vero primato in quanto oggi solo videocamere professionali dal prezzo superiore ai 2000 euro sono abilitate ad una analoga performance tecnologica.
Alla fine mi sono deciso a fare l’acquisto raccontandolo a due amici, un fotografo professionista ed una amica poco avvezza agli esoterismi tecnologici. Il primo si è ovviamente complimentato per l’acquisto, la seconda mi ha risposto, quando le descrivevo le potenzialità tecnologiche della Yi 4K+, che è come se le stessi parlassi in arabo.
Ebbene è a questa seconda categoria di persone che dedico questo piccolo preambolo.
COSA SONO I 4K ED I 60 FPS
Se su una superficie raffiguriamo un paesaggio con tante pennellate puntiformi otterremo, nel migliore dei casi, guardando a distanza, un bellissimo quadro impressionista, ma avvicinandoci alla stessa noteremo tutta la grossolana composizione delle pennellate. Se questi punti si rendessero via via più piccoli e stretti il dipinto diverrebbe sempre più simile ad una fotografia, con dettagli sempre più spinti e puntini che la compongono sempre più minuti, fino a dare a quel dipinto una finezza da vera e propria pellicola cinematografica. Il 4K è esattamente questo: una risoluzione di ripresa talmente spinta da poter essere visionata anche in una sala cinematografica su grande schermo, con esaltazione dei dettagli e senza che si notino minimamente i punti che compongono le immagini proiettate.
Quanto agli fps (frame per secondo) va invece ricordato dire che la cinematografia si basa sul principio secondo il quale se all’occhio umano viene proposta una sequenza di 24 immagini al secondo, le stesse vengono percepite come se fossero un continuo e non un insieme disgiunto di scatti fotografici. Questo principio però viene nei fatti meno quando si tratta di riprodurre scene in forte movimento, che mostrerebbero inevitabilmente, con riprese a 24fps, una scattosità di fondo; per cui oggi, in ambito cinematografico, si tende ad elevare i frame per secondo a 30, 50 fino ai 60, garantendo la totale fluidità della visione priva di discontinuità o sfarfallii di alcun tipo.
PRIMA AL MONDO
La YI 4K Plus è dunque la prima Action Camera al mondo a compiere il miracolo tecnologico di consentire, nell’ambito delle riprese sportive proprie del suo specifico ambito, dei filmati con risoluzione e fluidità del tutto paragonabili a quelle di una ripresa cinematografica.
COME CI SI E’ ARRIVATI
Per far questo era ovviamente necessario prima di tutto un sensore digitale di eccellenza, ed in questa Action troviamo un CMOS Sony IMX 377 della serie Exmor R da 1/2,3″ e risoluzione massima da 12.35 Mpx con output da 3840x2160 pixels a 10 bit e 59.94 fps ed addirittura 4000x3000 pixels a 34.97 fps. A questo sensore così sofisticato andava però associato un elaboratore di immagini in grado di gestire una simile mole di dati ed anche in questo caso la YI ha fatto ricorso ad un componente di eccellenza, il SoC Ambarella H2, con tecnologia ultraminiaturizzata da 14nm, realizzato specificatamente per il settore delle sport camera, con capacità di gestione delle immagini ad alta dinamica e contrasto e con supporto avanzato nativo per la stabilizzazione elettronica delle riprese.
Un connubio esplosivo che fa di questa camera un vero e proprio oggetto del desiderio e che non ha mancato di sorprendermi in positivo nonostante qualche inevitabile, ma scontato compromesso.
USO SENZA COMPLICAZIONI
Inizierei col parlare dell’essenzialità di questa YI 4K+: praticamente il solo pulsante di avvio, perché il resto dei comandi è tutto interamente touch, tutti sullo schermo LCD da 2.2 pollici e 300 ppi. Un touch assolutamente reattivo ed un menu tra i più intuitivi che abbia mai utilizzato. Per passare da una modalità di ripresa ad un’altra basta scorrere il dito sullo schermo, per me che provenivo da una pur buona ThiEYE un passo in avanti epocale.
Per il resto, sulla struttura esterna, si notano, oltre all’obiettivo, i due fori per l’audio, la porta Type-C, coperta da uno sportellino e che sono riuscito a spingere fino ai 42MB/sec come velocità di trasferimento dati, l’attacco inferiore per il treppiede (ottimo) ed il vano batteria, nel quale troviamo anche una piccola feritoia per l’innesto di una microSD veloce.
Alla porta Type-C è attestabile anche un cavetto, in dotazione, per il collegamento di un microfono esterno o in alternativa di un cavo con uscita video, da acquistare a parte.
CONSUMI ASSOLUTAMENTE RIDOTTI
La batteria è da 1400 mAh e quello che mi ha positivamente sorpreso sono i bassissimi consumi della camera: nonostante abbia effettuato solo riprese a 4K, dopo metà giornata di riprese avevo ancora ampia riserva di energia. Consumi prudentissimi dunque, per cui praticamente 45 minuti continuativi in 4K sono a mio avviso garantiti.
DIMENSIONE DEI FILE PRODOTTI
I file immagine sono degli AVC H264 (ma il processore pare supporti anche l’H265) in container MP4 con bitrate, nella modalità 4K@60fps, da 135Mb/s, e rapporto Bits/(Pixel*Frame) pari a 0.272. L’Audio è stereo AAC con bitrate costante da 128kb/s e sampling rate da 48KHz. Il flusso complessivo dei filmati 4K@60fps è dunque da 137Mb/s, che equivale a circa 17.5 MB/s, per cui per la memorizzazione dello stesso sarebbe sufficiente una microSD con velocità in scrittura intorno ai 20MB/s. Ma ovviamente conviene tenersi larghi.
La microSD da me utilizzata su questa Cam è una SanDisk Extreme pro U3 UHS-I da 128GB, perfettamente riconosciuta e formattata dalla YI4K+ in exFAT, il che consente di registrare filmati con dimensione anche superiore ai 4GB.
Il costruttore consiglia di ricorrere anche a delle UHS-II, tra le quali suggerisce la Lexar 1000, ma io vi assicuro che con la semplice SanDisk UHS-I, che in velocità di scrittura surclassa la Lexar, risparmierete un bel po’ di soldi con il vantaggio di ottenere le massime prestazioni possibili.
Da sottolineare che con una 128GB potranno essere memorizzate circa 2 ore di registrazione 4K@60fps.
COLLEGAMENTO WI-FI SEMPICE E PRIVO DI LATENZE
Una App per Android o iOS consente di collegarsi alla Cam in Wi-Fi, a 2.4 o 5GHz, per aggiornare il firmware (prima operazione che consiglio di fare, poiché quello di serie non è recentissimo), inviare comandi da remoto o visionare le immagini in ripresa. Ancora una volta debbo dire che sono rimasto estremamente colpito in positivo dalla grande robustezza ed immediatezza dell’applicazione, nessuna sensazione di un programma scritto alla buona. E soprattutto mi ha colpito la pressocché assenza di latenza tra riprese della Cam ed immagini sullo schermo dello smartphone, ed io non ho certo utilizzato un phone di fascia alta.
MODALITA’ DI RIPRESA ED IMPOSTAZIONI
Quanto alle modalità di ripresa abbiamo sia la macchina fotografica, anche in burst mode, che la camera per video riprese, con possibilità di slowmotion sui video e del time lapse sulle foto. Sulle risoluzioni rimando alla scheda tecnica, ricordando solo che il massimo, in modalità foto, sono i 12 Mpx, non interpolati e salvabili anche in formato RAW (ma con una certa lentezza nel salvataggio, pari a qualche secondo) mentre quella video si può spingere addirittura fino a 4000x3000 con 30fps, raggiungendo i limiti dei migliori standard 4K.
Tutte le classiche opzioni, relative a qualità dell’immagine, temperatura di colore, modalità esposizione, stabilizzazione, sensibilità, tempi di otturazione e compensazione esposizione sono ovviamente configurabili manualmente o in automatico.
STABILIZZAZIONE ELETTRONICA
Ottima a mio avviso è la stabilizzazione elettronica, che però, è bene dirlo, risulta assente nella impostazione 4K@60fps (per cui per questo tipo di riprese bisognerà agire in postproduzione con programmi di video editing) ma presente fino a 4K@30fps. Si tratta di una stabilizzazione decisamente buona, almeno nelle prove effettuate sui 4K@30fps. Peccato veramente che non sia attivabile sui 60fps, probabilmente a causa di limiti dovuti all’eccesso di potenza elaborativa che richiederebbe un flusso dati tanto elevato.
QUALITA’ DELLE RIPRESE NELLA PROVA D’USO
Impressioni generali estremamente positive.
I filmati a 4K hanno una ricchezza di dettagli stupenda, le scene in movimento sono dotate inaspettatamente di una notevole fluidità perfino sui 30fps. Ovviamente i 60fps risentono in parte della mancanza di una stabilizzazione, ma il risultato resta comunque grandioso per definizione. Filmando gabbiani in lontananza sul mare si resta colpiti da quanto appaia realistica la ripresa del loro volo e dalla definizione estrema anche quando i volatili si riducono quasi a puntini in lontananza.
Eccellente la gamma dinamica in presenza di forti contrasti di luce, ottima la gamma cromatica, che nella modalità di default tende un pelo ai colori freddi.
I limiti sono identificabili essenzialmente nelle riprese video in notturna, con una sensibilità un po’ bassa ma comunque accettabile rispetto agli scuri totali di alcune Action che sfiorano anche i 200 euro.
Audio assolutamente adeguato, nulla delle oscenità monofoniche a cui ci hanno abituato le macchinette di fascia bassa. Certo non stiamo ai livelli di un rich audio recording Nokia, manca un po’ di corposità, ma stiamo parlando di una Action cam e comunque c’è la possibilità del microfono esterno.
Altra sorpresa sono le foto: nonostante oggi vi sia la rincorsa al megapixel posso affermare senza ombra di dubbio che qui i 12 ci sono tutti e che il dettaglio delle immagini è andato ampiamente oltre le mie più rosee aspettative, tenuto conto che per le foto al volo io uso spesso un Lumia con sensore da 41Mpx. Il formato RAW è un plus che potrà accontentare chi lavora sul fotoritocco e pretende che l’immagine non contenga artefatti di alcun tipo.
Faccio notare che il montaggio e l’eventuale elaborazione dei video in 4K a 60 fps richiede computer e software degni di questo nome, perché altrimenti andranno facilmente in crisi. Per dirne una, il Movie Maker della Microsoft, che può anche importare file 4K, è finito ripetutamente in crash quando è aumentato il numero di riprese da montare, per cui per il montaggio di alcuni filmati di prova sono dovuto ricorrere a Power Director.
Per ora, data la temperatura in calo ed i primi freddi, non ho potuto affidare la macchinetta ad un amico che scende in apnea fino ai 30m, per cui il video che propongo sul mio canale youtube contiene solo filmati su terra, tutti realizzati in 4K. Credo che le immagini possano valere molto di più delle mie mille parole.
CONCLUSIONI
Benedico questo acquisto. Questa YI 4k+ è a mio avviso il massimo ottenibile per questa fascia di prezzo. I concorrenti, tipo GoPro, sono appena corsi ai ripari ma sarà veramente dura offrire qualcosa di qualitativamente paragonabile a questa Camera senza far lievitare i prezzi oltre i 500 euro, mentre qui siamo a poco più di 300.
Se volete veramente assaporare la qualità dei 4K reali e fluidi vi consiglio di guardare un po’ in rete qualche video di prova della Yi 4K+ ed inizierete ad entrare in fibrillazione come accaduto al sottoscritto.
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