Recensione Nokia 9 PureView
Category : Telefonia
Published by darkglobe on 28-Feb-2019 13:30

È a dir poco snervante ricercare qualche informazione di dettaglio sul Nokia 9 osservando i video e leggendo le prime recensioni dei corrispondenti presenti al MWC 2019. Snervante ma comprensibile visto che spesso si tratta di redattori che poco conoscono sia delle tecniche fotografiche di matrice Nokia, sia del significato di certi termini tecnici che snocciolano con la stessa facilità con cui ne ignorano l’utilità.

Cerchiamo allora di capire qualcosa in più, facendo banali ragionamenti basati, oltre che su quanto visto, anche sulla conoscenza pluriennale delle tecnologie Nokia che qui ritroviamo nella loro forma più evoluta.
Siamo stati primi in Italia a segnalare, era agosto 2018, che era nata una collaborazione tra Nokia e Light, società quest’ultima che ha sviluppato una innovativa macchina fotografica compatta dotata della bellezza di 16 obiettivi combinati tra di loro per la realizzazione di foto con un dettaglio ed una risoluzione stupefacenti, paragonabili a quelli di una Reflex evoluta.
La stessa collaborazione è stata avviata tra Light e SonyLight e Xiaomi per cui non è da escludere che nel medio periodo vedremo apparire nuovi smartphone con 5 o più obiettivi targati Sony, società che del resto, pur se abbastanza sfortunata nel settore della telefonia mobile, oggi rappresenta il principale fornitore di sensori digitali per smartphone ed apparecchi fotografici, inclusi quelli presenti nel Nokia 9.

Nokia ha inoltre recuperato il PureView, che a molti potrà non dir nulla, ma che rappresenta un brevetto importantissimo, dedicato all’oversampling intelligente di singoli pixel fotografici su cui confluiscono più informazioni ottiche utili: in sintesi ogni pixel di una foto nasce dalla unione di più pixel "equivalenti" ciascuno dei quali ottenuti o con sensori ad altissima risoluzione (Nokia 808, Lumia 1020) o con una molteplicità di sensori differenti che operano in parallelo (come nel caso del Nokia 9). In questo modo è possibile ottenere qualità fotografiche inarrivabili a parità di risoluzione, anche quando quest'ultima non sia particolarmente spinta, o ancora è possibile effettuare fotografie sorprendentemente chiare anche in condizioni di scarsissima luminosità (a discapito ovviamente della risoluzione che tende a peggiorare via via che la luce cala e che si utilizzano più pixels ottici per uno stesso pixel fotografico).
Per dirne una, l’ormai mitico Nokia Lumia 1020 era in grado di scattare una foto a 41 Mpx ma di affiancare a questa foto una analoga ridotta a soli 5MPx, quasi indistinguibile dalla prima (a meno di non effettuare analisi di dettaglio fine), effettuando operazioni di media pesata tra i vari pixel ottici limitrofi rielaborati con logiche ponderate per produrre un singolo pixel fotografico, fornendo una qualità d’immagine finale impensabile per un analogo sensore per smartphone da 5Mpx reali. In sintesi, soprattutto nell’ambito delle camere per smartphone, è molto meglio possedere un apparecchio con un numero non eccessivo di pixel ma un’ottima dimensione e qualità del sensore (si veda il caso degli ultimi Samsung della serie S), che tanti pixel sprecati in piccoli sensori fotografici con elevata risoluzione teorica ma limitati da dimensione troppo esigua dei singoli punti di rilevazione della luce, che mostrano i loro limiti in condizioni di scarsa o eccessiva luminosità ambientale.

La Light dal canto suo ha sviluppato una serie di brevetti, confluiti su una camera in grado di “miscelare” le informazioni fotografiche provenienti da 16 diversi obiettivi, utilizzandoli in parallelo per estrarre una foto finale con risultati che, per chi ha visionato le varie immagini disponibili in rete e su Instagram, possono considerarsi di qualità strabiliante. Ovviamente i risultati ottenibili da questa prima esperienza non sono stati esenti da critiche: si è parlato di foto con vari artefatti e soprattutto di errori ricorrenti nella ricostruzione delle immagini catturate (il software a corredo della multicamera è comunque in corso di perfezionamento), ma nel caso della camera della Light la difficoltà di ricombinazione delle immagini catturate è enorme trattandosi di una camera con obiettivi a focali diverse, tali da consentire una escursione ottica da 28 a 150mm.

Fin qui le premesse. Dal punto di vista pratico Nokia 9 è uno smartphone a zoom ottico fisso, che riprende le immagini con 2 sensori RGB e 3 sensori monocromatici da 12 MPx l’uno, con ottiche Zeiss a diaframma da f1.8 (dunque belle luminose). Il risultato prodotto dai 5 sensori (dicevamo Sony) è una foto da 12 MPx che contiene una notevole ricchezza di dettaglio ed evidenzia una incredibile capacità di non andare in crisi su elevate latitudini di posa (un sensore monocromatico è del resto dedicato alle alte luci ed uno alle basse), restituendo ampia gamma dinamica (si parla di una sensibilità 10 volte superiore alle altre camere) e dettagli su chiaroscuri impressionanti (le specifiche parlano di un range di addirittura 12,4 stop) senza che si perdano sui bianchi o sugli scuri in foto con fortissimi contrasti di luce. La sensibilità ISO arriva fino alla soglia dei 6400, la raffica di scatti si aggira sui 10 al secondo ma fa probabilmente uso di una singola fotocamera, aspetto da chiarire con ulteriori prove sul campo. Le foto sugli scuri in modalità automatica mostrano alcuni preset errati che dovranno essere corretti con le sucecssive patch software dell'App camera, in quanto tutto appare abbastanza scuro, segno che il tempo di apertura risulta essere eccessivamente basso. Procedendo in modalità manuale si riescono viceversa ad ottenere anche al buio foto a dir poco spettacolari, superiori perfino a quelle dei vecchi Lumia 950/1020 (di seguito un paio di scatti presi dal blog https://sizzlingshrimp.blogspot.com che paragonano due scatti notturni del 1020 - in alto - e del Nokia 9 - in basso).
Taken from sizzlingshrimp.blogspot.comtaken from sizzlingshrimp.blogspot.com
Come si può vedere da uno dei video che mostrano il disassemblaggio del Nokia 9, le camere sono alloggiate internamente in 5 fori dedicati ma non centrate, il che significa che vanno calibrate separatamente per ogni unità prodotta per ottenere scatti corretti. Le 5 camere sono pertanto inserite in una custodia metallica e probabilmente calibrate prima dell'inserimento, ma è verosimile che sia richiesto un ulteriore controllo post assemblaggio, aspetto che, insieme alle criticità del sensore digitale posto sotto lo schermo, ha complicato di parecchio la produzione di questo smartphone.
Il salvataggio delle foto in modalità depth consente di preservare differenti livelli di profondità di messa a fuoco a parità di foto (e anche qui interviene il brevetto Light), fino a ben 1200 per un solo scatto (opzione Depth map selezionando il RAW mode), con un campo che va da 7cm fino ai 40m, un dato a dir poco sconcertante che permetterebbe post elaborazioni oggi inimmaginabili sulle fotocamere di un qualsiasi altro smartphone e probabilmente anche su apparecchi di ambito professionale. In questo caso con semplice scorrimento del dito sullo schermo, ad immagine già catturata, è possibile modificare a proprio piacimento il piano di messa a fuoco.


Lo zoom ottico come dicevamo non c’è, o meglio non è possibile puntare magicamente ad una parte dell’immagine ripresa sforbiciando indice e medio sullo schermo, ma, molti neppure se ne sono accorti, sono impostabili 2 zoom digitali fissi a 2x (che Nokia dichiara senza perdita di qualità) e 5x (lo zoom 5x non è un caso per una macchina con 5 fotocamere), con una qualità evidentemente ridotta ma probabilmente compensata dalle 5 fotocamere la cui somma fornisce informazioni utili per ben 60MPx (informazioni, non risoluzione).

Si dice che il sistema del raccolta delle informazioni “utili” da tutte le fotocamere disponibili in contemporanea sia apparso per la prima volta col Nokia 9, visto che per altri apparecchi, dotati di più camere, spesso compaiono un’ottica primaria ad alta risoluzione e una o più ottiche secondarie per effetto wide/zoom o per la sfocatura, la quale ultima è il classico limite del “tutto a fuoco” digitale.
In realtà esistono alcuni significativi predecessori, ad esempio il Flash 3 della Alcatel risalente ad almeno due anni fa, che svolge, anche se con risultati assai meno qualificati, esattamente lo stesso mestiere del Nokia 9, usufruendo di una doppia fotocamera posteriore per un effetto denominato Super Light, ovvero capace di cogliere i dettagli più reconditi in condizioni di scarsissima luminosità. Quel progetto - abbiamo da tempo in uso il cellulare - dimostra però una serie di criticità tra le quali la necessità di processori di potenza elevatissima per “comandare” in contemporanea i due obiettivi identici e “combinarne” le informazioni in tempo reale. Tant’è che il Nokia si avvale per alcuni di questi compiti di un chip dedicato prodotto dalla stessa Light che viene abbinato al potente Snapdragon 845 per l’elaborazione dei risultati, di cui si fa ampio uso di tutte le componenti ISP (dedicata all'elaborazione multimediale delle immagini), DSP, GPU e CPU.
A tal proposito è bene segnalare che il limite dell’utilizzo dell’845 non è tanto legato alla potenza elaborativa, che in questo processore è già di per sé spaventosa, con un indice AntuTu che sfiora i 300.000 punti, quanto all’assenza della gestione del 5G. C’è comunque da credere che quando il 5G avrà attecchito in maniera seria, ovvero non prima di fine 2019, l’855 sarà stato già stato superato da qualche suo successore e che l’immaturità del 5G non rende certo l’855 la soluzione “definitiva” per quest’ambito.

Ma ritorniamo al succo della questione.
Le 5 fotocamere del Nokia 9 sono come dicevamo tutte assolutamente identiche come apertura: dunque niente grandangolo con una e zoom con l’altra ma piuttosto angolo di ripresa uguale e zoom solo digitale. 12 Mpx, se il PureView funzionerà come il nel Lumia 1020, assolutamente giusti, anche per gli ingrandimenti fotografici spinti.
Le foto vengono eseguite con l’App dedicata sviluppata da Nokia, passata a Microsoft e poi ritornata a Nokia, che consente anche scatti in modalità “tutto manuale” o addirittura foto su un time lapse di 10 secondi.
Piuttosto lenta, fino a 30 secondi nei casi peggiori (ma tutto in background, in modo da non impedire foto in rapida successione), appare, una volta effettuata la foto, la metabolizzazione delle 5 componenti fotografiche e la memorizzazione per il successivo caricamento con l’apposita App in full resolution, ma Nokia ha promesso miglioramenti in corso d’opera. Nello specifico una normale foto RGB  compressa in jpg richiede dai 5 ai 7 secondi per essere pronta, la modalità depth 10-14 secondi, quella RAW (alternativo al classico JPG) fino a ben 30 secondi. Da notare che in JPG vi è un effetto sharpen piuttosto marcato.

In modalità videocamera purtroppo al momento il Nokia 9 filmerebbe solo con uno dei 5 sensori; mancherebbe dunque almeno l’abbinamento della coppia di RGB, una cosa che colpisce (in negativo) poiché in questo caso si tratterebbe un serio limite sulla qualità delle riprese video rispetto ad apparecchi di analoga caratura, soprattutto in modalità zoom (digitale) o in notturna. Il 4K 30fps è addirittura HDR, ma manca una qualsiasi stabilizzazione ottica (OIS) e tutto viene risolto digitalmente con l'EIS che però è operativo solo in modalità 1080p. Questo aspetto rappresenta il vero tallone d’Achille della fotocamera, elemento su cui però al momento è possibile aggiungere poco visto che Nokia nella presentazione si è tenuta assai vaga. Ma è evidentissimo che sotto il profilo Video questo smartphone offrirà prestazioni non all'altezza delle funzionalità fotografiche. Questo in fondo potrebbe rappresentare uno dei limiti dell'idea delle pluri-camere funzionanti in parallelo introdotta con il Nokia 9, data la complicazione di gestire un flusso video prodotto contemporaneamente da più sensori, e viene da chiedersi se i progetti basati su sensori iperdefiniti da 41MPx con cui venivano allestiti il Nokia 808 ed il Lumia 1020 non siano da recuperare per chi con uno smartphone nutra ambizioni miste, sia fotografiche che di ripresa video.

ALTRO

Il comparto audio è spettacolare, l’ultima evoluzione del vecchio Rich Audio Recording oggi denominata OZO Audio, che consente di riprodurre grazie ai 3 microfoni integrati un effetto audio surround assolutamente immersivo (con capacità di reggere una pressione sonora fino al limite dei  132 dB); passo indietro comunque rispetto ai 4 microfoni del Nokia 8 Sirocco. Peccato che una simile qualità audio non sia accompagnata, come appena descritto, da una analoga qualità delle registrazioni video, troppo limitate per una 12MPx priva di stabilizzazione ottica e gestita solo da uno dei 5 obiettivi. Speriamo che qualche successiva patch porti ad una evoluzione della gestione video, oggi assolutamente sottodimensionata rispetto al resto del comparto fotografico.

Altro elemento notevole è il luminoso display 2K da 5.99 pollici di tipologia pOLED con HDR10 privo dell’odioso notch e ricoperto da un vetro Gorilla Glass che ritroviamo anche sul lato posteriore mentre il resto della scocca è in alluminio. Notevole a tal proposito la presenza del sensore di impronte digitali posto direttamente sotto lo schermo, aspetto pregevole ed assai raro da trovare in altri smartphone, elemento di criticità che ha rallentato non poco la messa in produzione di questo innovativo smartphone.
Anteriormente presente una camera da 20 MPx che consente anche lo sblocco del telefono con il riconoscimento facciale.

La memoria interna è 128 GB, sembrano tanti ma è da tener presente che le foto salvate in RAW possono occupare circa 40MB. Manca secondo alcune fonti la possibilità di inserire una microSD, pessima abitudine mutuata da iPhone che alla lunga potrebbe rappresentare un vincolo non indifferente per un apparecchio che ha bisogno di spazi di memorizzazione enormi.
Il telefono presentato all’MVC è un Dual SIM ma non è chiaro se e dove verranno commercializzati modelli a singola SIM.
La RAM è da 6GB, un target assolutamente indispensabile per apparecchi di fascia alta su cui si intende installare decine di app e di serie vi si trova un Android One standard, con garanzie di upgrade per almeno due anni. Tra le App di serie risalta Adobe Lightroom, da scaricare gratuitamente, con cui Nokia ha stabilito una partneship indispensabile per consentire l’elaborazione professionale delle immagini in formato RAW direttamente sullo smartphone.

La batteria da 3320 mAh è un po’ risicata per un apparecchio che dovrebbe essere abbastanza energivoro, solo l’uso quotidiano potrà dire qualcosa in più sulle ottimizzazioni di sistema.

Come uscita vi è la ormai classica Type-C, anche per la parte audio, per cui di serie con l’apparecchio viene fornito un cavo per adattare il “vecchio” jack analogico 3.5, altra scelta odiosa in quanto diventa impossibile caricare l’apparecchio mentre si ascolta musica, a meno di non usare un caricatore wireless. La porta Type-C è anche una DisplayPort I. La ricarica sia con cavo (QC solo 3.0) che wireless è ovviamente rapida.

Presente NFC, tipicamente assente in tanti cinefonini, e soprattutto il Bluetooth 5 con i suoi immensi vantaggi in termini di qualità ed efficienza.

Altoparlante vivavoce monofonico, che tristezza!

Si tratta di un apparecchio che pare verrà prodotto in numero limitato di pezzi in quanto rivolto ad un segmento di pubblico non estesissimo. Prezzo che sfiorerebbe i 650 euro.

CONCLUSIONI
Chi è un amante della fotografia estemporanea tramite smartphone probabilmente troverà in questo apparecchio uno strumento di creatività spinto alle sue estreme possibilità mentre chi ha la necessità di coniugare una fotocamera dalle buone prestazioni con analoghe buone possibilità video dovrà probabilmente rivolgersi ad altro o attendere nuovi entusiasmanti ed innovativi progetti paragonabili a quello fin qui descritto.

Di seguito, per completezza, segnaliamo sui link, oltre al Nokia 9, alcune possibili alternative, per qualità fotografica, a questo innovativo smartphone, sulle quali ritorneremo prossimamente.