Recensione HP OMEN 880-012nl
Category : Informatica
Published by darkglobe on 17-Oct-2017 23:00

HP è da sempre stata un riferimento anche nel settore dell’informatica di ambito consumer e semi professionale, con la produzione di PC e periferiche a dir poco indistruttibili. Negli ultimi tempi è ben riuscita a differenziarsi rispetto alla concorrenza, in un settore caotico ed in continua evoluzione come quello dei PC Intel accerchiati da innumerevoli competitors, individuando un ambito, quello del gaming, lasciato fino ad allora quasi del tutto in mano agli assemblatori, ambito che ha una caratteristica peculiare legata alla forte propensione all’investimento economico degli acquirenti, a patto di ottenere apparecchiature di eccellenza assoluta.
La Linea HP OMEN è quella che intende occupare questo settore e sotto lo stesso cappello troviamo PC Desktop, Notebook ed accessori ritarati per il gaming quali mouse, tastiere, cuffie ed altro.

Sono già possessore di un Notebook OMEN da 17”, un coraggioso tentativo di implementare su un portatile quelle potenzialità da gaming che sembrano tipiche della categoria Desktop, riuscendoci talmente bene da rendere quasi indistinguibili molti Notebook OMEN da una normale postazione fissa.
Proprio per questo motivo mi son chiesto a quali meravigliose caratteristiche potesse essere spinto a questo punto un normale PC Desktop HP della stessa linea, visto che già un portatile riusciva a far tanto, ed ho avuto in questi giorni finalmente il piacere di provarne uno.

Premetto subito che quando ho visto il prezzo ho iniziato a far due conti, visto che il mio attuale PC è totalmente autocostruito, chiedendomi se effettivamente i 2000 euro del prezzo di vendita di questo HP OMEN 880-012nl Gaming Desktop ci fossero tutti.

PACKAGING IN PRIMO LUOGO
Riferisco in primo luogo del packaging, che per quanto mi riguarda, per componenti elettronici di una certa delicatezza, è fondamentale: buono, a prova di urti, ma non eccelso, non essendovi all’interno della confezione cartonata paracolpi sui fianchi.
Quello che stupisce, aprendo la confezione dall’alto, è che sbuchino una tastiera ed un mouse. Non si tratta certo di periferiche votate al gaming, ma fa piacere trovare qualcosa che ti permetta di utilizzare già il tutto da subito.

PRIMO COLPO D’OCCHIO
Tirato fuori il case dalla confezione mi sono subito affrettato ad osservarne gli attacchi per le periferiche, molto sul retro (una Giga Ethernet, una HDMI, una DVI e ben tre DisplayPort, due USB 2.0 e ben 4 USB 3.0 oltre ai canonici ingresso audio, uscita AUX ed ingresso per microfono) mentre anteriormente due alette che nascondono gli slot per dischi 3.5 e/o DVD/BD e altri attacchi su un lato ovvero due USB 3.0, due USB Type-C, un ingresso solo microfono jack 3.5 ed una uscita cuffie+ingresso microfono.
Il case non presenta parti trasparenti ed i pannelli laterali sono privi di griglie forate se non quello di accesso interno che ne presenta uno piccolo sul basso: non mi piace questa scelta di chiusura delle fughe d'aria limitata a frontale e posteriore.
Tramite una leva di apertura superiore smonto immediatamente il pannello per guardare dentro.
Stupore, il raffreddamento del processore è a liquido, i miei conti andranno rifatti...

Colpiscono da subito l’estremo ordine della cablatura, lo spessore a doppio slot della GTX 1070, una delle schede grafiche che considero con miglior rapporto prezzo/prestazioni, l’alimentatore da 500W piccolino dunque purtroppo assolutamente non ridondante, la scheda SSD M2 su piastra madre, le memorie DDR4 un po’ tristanzuole, un solo slot PCIe ancora libero su piastra madre.

Ma andiamo per ordine…

IL CUORE PULSANTE
Il cuore di questo PC è un i7-7700K, su piattaforma Z270 Kaby-Lake per supporto di CPU a 14 nanometri e ben 30 linee HSIO (High Speed I/O) per il miglioramento del throughput sulle periferiche.
Pur essendo stato appena annunciato il nuovo chipset Baby-Lake, che non rende la scheda madre recentissima ma comunque “moderna”, un plauso va all’i7-7700K trattandosi di un processore del primo quarter 2017 a 4 core ed 8 threads con clock base a 4.20/turbo a 4.50 GHz e consumo da 91W.
Non mi esaltano le performance in clock delle CPU, sapendo quanto i core alla lunga diano migliori vantaggi prestazionali, né mi piacciono troppo i processori a doppio memory channel, essendo personalmente, per deformazione professionale, un tifoso del QuadChannel e delle architetture Sandy Bridge prima e Skylake-X ora.
Ma va anche detto che sul gaming contano molto le prestazioni delle schede grafiche e meno quelle del processore centrale, mentre sarebbe da ribaltare il discorso se questo Desktop dovesse essere utilizzato per applicativi CPU intensive (ma non è questo il suo scopo).
L’ I7-7700K dispone ovviamente di una sua GPU interna Intel HD Graphics 630 a 350 MHz con supporto 4K a 60Hz, DirectX 1.2, OpenGL 4.4 e tecnologia Clear Video ma tutto questo comparto viene naturalmente sostituito dalla bella scheda grafica in dotazione.
Risottolineo il fatto che questo processore viene encomiabilmente raffreddato con un Kit a liquido che vi porrà al riparo da qualsiasi problema di surriscaldamento consentendo alla CPU di spingersi al suo clock estremo senza raggiungere temperature stellari.

LA SCHEDA GRAFICA
Disponibile di serie una NVIDIA GTX1070 Founders Edition a singola ventola di raffreddamento 8 GB di memoria GDDR5, clock base a 1506MHz e boost a 1683MHz, 256 GB/sec di banda di memoria, 1920 CUDA Cores, uscite video multiple su più monitor, tecnologia G-Sync, supporto DirectX 12.1, OpenGL 4.5, risoluzione massima 7680x4320@60Hz. Una ventola secondaria collocata sulla griglia anteriore del PC provvede ad espellere ulteriormente altra aria calda interna al case, prodotta dalla GTX e dal disco secondario.
E’ una scheda che raggiunge vette di eccellenza sul 2K, anche a frame assai spinti, fino ed oltre i 120, mentre sul 4K va sicuramente in affanno se si prova a spingerla oltre i 45fps, per i quali vedo ben più indicata una 1080ti, anche solo Foundation.
Mi piace molto l’idea di HP di sorreggere l’estremità più interna della GTX 1070 con apposita staffa onde evitare che la scheda stessa si pieghi lungo l'attacco PCIe, dato il suo generoso peso specifico e la sua larghezza che la appesantisce ulteriormente e che va a ricoprimento di uno degli altri slot PCIe disponibili.

LA RAM
Questo Desktop HP arriva con 2 banchi di RAM DDR4-2400 da 8GB della SK-Hynix da 1.2V e CL 10-18 , che lasciano due slot di memoria liberi per espandere il tutto a 32GB. Si tratta di memorie un po' discrete, si sarebbe di sicuro potuto fare una scelta più coraggiosa.

MEMORIE DI MASSA
Infine le memorie di massa. Di serie una SSD ultraveloce della Samsung di tipo M2 siglata MZVLW256HEHP-000H1. Veramente queste memorie di massa non hanno eguali e consentono avvii della macchina ultraperformanti e di evitare tediose attese sul caricamento dei programmi e sugli accessi al disco.
In questo caso le performance in sequenziale hanno superato i 3000MB/s mentre il dato si è ridotto “solo” a 1200MB/s in scrittura. Fenomenali anche i dati di scrittura/lettura randomici.
Purtroppo la capienza è il minimo sindacale per un computer da 2000 euro, solo 256GB, mentre sarebbe stato quasi obbligatorio mettere di serie una dotazione pari al doppio. In ogni caso c’è una periferica secondaria, un bel disco SATA old style da 1TB della Toshiba che ha sfoderato delle prestazioni in lettura/scrittura sequenziali assolutamente considerevoli da circa 200MB/s, disco sul quale scaricare sopra gli archivi di dati (foto, video, musica e documenti) che non richiedano le performance stratosferiche di una SSD M2.

SOFTWARE DI SERIE
La macchina HP arriva con un Windows 10 HE a 64bit, con il solito Dropbox che offre un abbonamento gratuito per un anno.

PERFORMANCE E OSSERVAZIONI VARIE
Dopo tante chiacchiere il giro di valzer dei miei tool di riferimento ha consolidato le impressioni iniziali.
Il PassMark in primo luogo dà un punteggio globale di 6681. Colpisce di certo vedere che la CPU a 4 core - siamo nel 2017 - pompata a 4.20 GHz offra un punteggio di 12337 a fronte della mia vecchia esacore 3930K a 3.2GHz che ancora oggi sfodera i suoi 12054 punti.
Ottimi anche i valori degli indici grafici del PassMark che riportano su 2D e 3D rispettivamente 1086 ed 11936.
Altro test molto interessante è stato Unigine 2, con il quale ho portato la GPU alla notevole temperatura di 79 gradi. La 1070 ha mostrato ovviamente il fiato sui 4K, mentre ha dato il meglio di sé sul Full HD da una situazione medium (riuscendo a superare i 120fps) fino ad un livello di dettaglio High (con punte di 80fps), collassando sul test extreme con texture ed ombreggiature spinte a valori limite, con i quali la scheda è atterrata ad un massimo di soli 30fps, tanto da riuscire a far meglio perfino sul 4K optimized.
In ogni caso un risultato in linea con le attese che riconferma questa scheda come un best-buy per i games a 2K.
Si sottolinea che date le temperature a cui può arrivare la scheda grafica, un case più areato sarebbe stato l’ideale, ma qui si è in parte voluto rimediare al calore intreno puntando tutto sul raffreddamento a liquido della CPU, la cui ventola di terminazione, posizionata sulla griglia posteriore del case, non è certo il massimo della silenziosità, ricordando alla lontana il rumore di un vecchio frigorifero.
Sorprendenti come si diceva anche le performance dell’HD Toshiba, segno che anche nel campo dei vecchi dischi è ancora possibile ottenere rtisultati apprezzabili per velocità e silenziosità.
Laa SSD sembra essere un prodotto realizzato specificatamente da Samsung per HP. Non siamo certo ai livelli di una 960 Pro in quanto a performance, ma le povere SATA rispetto a schede simili sembrano delle tartarughe (e non lo sono di certo).

CONCLUSIONI
Assegno un giudizio finale di 7.5 su una scala 10 a questo PC. Chi assembla PC si sceglie la componentistica ma chi compra un tutto già pronto non deve aver seccature di alcun tipo (e con questo PC non ne ha), ma vuole anche risparmiare rispetto all’acquisto delle singole parti, che qui ammontano ad un totale di circa 1600 euro. Dunque HP dovrebbe portare il prezzo di questo Desktop DA 2000 a circa 1500 euro. Diverso sarebbe stato il ragionamento per un notebook sul quale entrano in gioco aspetti molto diversi, che riguardano la capacità di inserire in poco spazio potenze di calcolo da paura con problemi di areazione non indifferenti.