Sono mesi che, quando mi trovo a passare per gli store di elettronica, visito il reparto degli aspiratori automatici da pavimento, ma non ho mai avuto il coraggio di prenderne uno basico per evitare delusioni o di scommettere sulla resa di un apparecchio da svariate centinaia di euro, nonostante i racconti mitologici degli amici. Alla fine ho avuto la possibilità di testare un modello di fascia top della iRobot, la casa che ha inventato questa tipologia di aspirapolvere e che oggi, nonostante la concorrenza incalzi, detiene il primato assoluto nel settore.
Il modello in esame è il Roomba 960, una recentissima serie che aggiunge funzionalità di controllo totale dell'apparecchio (essenzialmente programmazione settimanale, lingua, avvio da fuori casa e decodifica errori) tramite un'Applicazione dedicata per iOS ed Android (come sempre mancano gli utenti Windows Phone).
Aprendo la confezione ed estraendo l'oggetto subito si viene sorpresi dalle sospensioni delle due ruote motrici inferiori, quasi come si trattasse di un aereo in atterraggio.
Nella confezione sono presenti anche una Home Base per ricaricare l'apparecchio, con il cavo di alimentazione ed un generatore di barriere virtuali. Poi due ricambi: un filtro HEPA ed una scopetta rotante (avrei gradito anche una spazzola per la manutenzione ma non è una mancanza grave). Forniti infine due manuali (guida rapida e dettagliata, con la prima che riporta un errore clamoroso nella traduzione in italiano, sostenendo che per avviare l'apparecchio bisogna 'toglierlo' dalla Home Base mentre va fatto l'esatto opposto).
SEMPLICITA' OLTRE L'IMPENSABILE
Va per prima cosa trovato un posto della casa dove collocare la Home Base che l'iRobot raggiungerà al termine della pulizia per ricaricare la propria batteria interna (uscito dalla scatola e rimossi i sigilli il Roomba ha già una ricarica che gli consente di partire subito con le pulizie di casa) o quando si accorge che sta terminando la riserva di energia e necessita di una ricarica. Poi gli si poggia l'apparecchio sopra, dal lato del pulsante di avvio.
L'apparecchio, quando gestito in manuale, è di una semplicità disarmante: basta premere due volte il pulsante di avvio ed l'iRobot parte per le pulizie. Gli altri due tasti superiori comandano rispettivamente il ritorno alla Home Base e la pulizia spot (si posiziona l'apparecchio in un punto della casa particolarmente sporco e gli si chiede di pulire a fondo).
Presenti inoltre gli indicatori di connessione Wi-Fi attiva (vedremo dopo come), errore (decodificabile con l'App o ascoltando i messaggi vocali), stato carica, contenitore sporcizia pieno.
Sotto la base vi sono vari sensori, disposti in circolo, due rulli paralleli che accumulano polvere, le due ruote motrici di cui sopra, una rotellina anteriore, uno spazzolino rotante a tre raggi ed il cassettino che accumula lo sporco, al cui interno c'è un filtro antiparticolato.
COME SI COMPORTA
Il Roomba 960 fin dall'avvio parla e lo fa nella lingua definibile dall'utente, quindi anche in italiano, dicendo di cosa ha bisogno in caso di intoppi.
Inizialmente, appena partito, "prende le misure" dell'abitazione in cui si trova, nel senso che dà colpetti sulle varie parti rigide della casa per fare i suoi calcoli e capire come muoversi con maggior velocità nelle volte successive, motivo per il quale è bene tenere la Home base sempre nello stesso punto della casa, in modo da non azzerare la ricostruzione logica che l'apparecchio ha memorizzato.
Temevo che i colpi assestati dall'apparecchio rompessero qualcosa, invece ho verificato che non si tratta di nulla di aggressivo, dunque mobili e gli altri oggetti sono al sicuro.
I movimenti del Roomba sembrano strani, probabilmente guidati da logica fuzzy, ma osservandone il funzionamento sono chiare alcune cose:
Il rumore è assolutamente sostenibile, sicuramente meno elevato di un normale aspirapolvere ed anche leggermente più chiuso. La potenza di aspirazione è molto elevata: il 960 ha raccolto da terra perfino una moneta da 20 centesimi che, caduta di tasca, si era infilata chissà dove.
I fili della corrente sono indubbiamente la parte più critica: sono stati superati senza problemi ma il rischio, più che per il Roomba, è quello di far danni agli apparecchi collegati a quei fili, che potrebbero essere trascinati via.
Il Roomba può essere anche allontanato dalla base e chiuso in una stanza, dandogli l'avvio e lasciandolo fare: al termine del lavoro di pulizia il 960 si spegnerà da solo e potrà essere riposto manualmente sulla Home Base.
Aspetto importante riguarda il posizionamento della Home Base che deve avere uno spazio libero di 50 cm sui lati e circa 1 metro anteriormente.
RISULTATI?
Ogni volta che estraggo lo scatolino dello sporco mi viene un colpo: sarà la mia difficoltà di accedere alle parti inferiori dei letti ma la quantità di sporco raccolta è veramente tanta, al limite da sorprendermi e farmi preoccupare, segno che l'apparecchio lavora, e lavora veramente bene. Il compito di pulizia pare dunque svolto in maniera eccellente, i pavimenti sembrano a volte quasi lavati e l'effetto sul lungo periodo è addirittura quello di trovare meno polvere sui mobili.
RISULTATI SORPRENDENTI SOLO CON UNA PULIZIA COSTANTE DELL'APPARECCHIO
Come mi suggerivano molti miei amici e come ho potuto verificare, la pulizia dell'apparecchio è fondamentale. Dopo ogni ciclo di pulizia il cassettino va liberato e pulito, io uso per questo un panno in microfibra. Il filtro interno va pulito sbattendolo sul cestino dei rifiuti, meglio se non in casa. Tutte le parti rotanti (spazzole tubolari, spazzolino a tre raggi e ruotino anteriore) tendono a raccogliere capelli o filamenti per cui vanno controllati attentamente e con una certa frequenza alle estremità onde evitare che l'accumulo di questi materiali ne blocchi la rotazione. Infine i sensori dello sporco e quelli di contenitore pieno sono assolutamente da tener puliti. Con queste banali precauzioni, un po' noiose devo dire, ma incommensurabilmente meno faticose della pulizia di casa, i risultati sono assolutamente garantiti.
Ovviamente alcuni di questi oggetti vanno sostituiti nel tempo, in primo luogo filtro e spazzolina rotante e certamente la batteria interna, ma i prezzi paiono accessibili.
LA APPLICAZIONE iROBOT
Come dicevano questo apparecchio arriva con un'Applicazione per configurarlo e guidarlo tramite smartphone. Serve ovviamente in casa in Modem/Router con Wi-Fi.
L'applicazione su scarica come scrivevamo dai canonici store iOS ed Android. Si avvia poi la Wi-Fi del Roomba mantenendo premuti i due tasti Home e Pulizia Spot. A quel punto l'Applicazione, una volta richiesta e memorizzata la password della Wi-Fi, inizierà a rilevare l'apparecchio e comunicare con lo stesso, anche da remoto, consentendo di impostare nome, lingua, rilevare i codici di errore e tradurli in linguaggio umanamente comprensibile, effettuare una programmazione settimanale della pulizia, comandare l'avvio della pulizia.
Vi sono nell'App anche indicazioni di reportistica sul numero di metri quadrati ricoperti ad ogni ciclo di pulizia, valori ovviamente più elevati della metratura casalinga se l'apparecchio ritorna più volte sugli stessi punti.
CONCLUSIONI
Questi apparecchi costano un botto, come tutti quelli della iRobot. Se però la qualità della pulizia, con una buona manutenzione, resta quella che ho verificato, direi che si tratta di tutti soldi ben spesi. A mio avviso questi apparecchi sono i classici elettrodomestici sul cui acquisto si fa una grossa resistenza iniziale, anche a causa dell'elevato prezzo, ma che dopo già un paio di utilizzi diventano prodotti di cui non possiamo mai più privarci. iRobot è poi l'eccellenza assoluta nel settore, i cinesoni "compatibili" sono bravi ma non raggiungono certo i livelli e performance di apparecchi come quello di cui abbiamo qui parlato.
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