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  • Recensione film: Dieci in amore
  • Recensione film: Dieci in amore

    Commedia di raro equilibrio

    Published by darkglobe on 03-Nov-2014 01:00 (1214 reads)

    Dieci in amore è una commedia brillante di raro equilibrio, diretta da George Seaton, che vede tra i protagonisti Clark Gable, nel ruolo di Jim Gannon, caporedattore dai modi un po' rozzi dell'Evening Cronicle e Doris Day, che impersona la colta docente universitaria di giornalismo Erica Stone, figlia di un illustre e premiato padre che ha operato nel settore.
    Jim, che ha grande esperienza di giornalista ottenuta "sul campo", è convinto dell'inutilità degli studi per svolgere il proprio lavoro ed essendo stato convocato dalla docente per tenere delle lezioni universitarie, risponde, senza neppure conoscerla, con una lettera sprezzante che Erica decide però, punzecchiandolo, di leggere pubblicamente in aula ai suoi allievi. È a quel punto che il caporedattore, che ha assistito imbarazzato alla scena, per ridicolizzare Erica si iscrive in forma anonima al suo corso, sbalordendo la docente per le sue brillanti doti di cronista. Peccato che a complicare le cose ci si metta da un lato l'inaspettato innamoramento di Jim per Erica, all'apparenza ostacolato dal bello ed enciclopedico prof. Hugo Pine (Gig Young), che Jim, ritenendolo un possibile pretendente, tenta di mettere fuori gioco in una gara di ubriacatura nel locale dove, accompagnato da una ballerina del suo rango, ha casualmente incontrato lui e la docente; dall'altro insorgono in Jim rimorsi e sensi di inferiorità. Ma prima che il giornalista, su suggerimento dello stesso Hugo, che nel frattempo è diventato suo mentore, vuoti il sacco, Erica scopre casualmente tutto.
    La commedia si basa su una strepitosa sceneggiatura curata da Fay Kanin e Michael Kanin che valse loro la candidatura all'Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Inoltre la coppia Day-Gable funziona a meraviglia, coadiuvata dall'eccellente spalla di Gig Young (anche lui candidato come attore non professionista), che per certi versi ricorda il migliore Randall, ma addirittura con una marcia in più. I toni e le trovate nel film non sono mai forzosamente eccessivi alla ricerca di un rituale e posticcio effetto comico e tutto gira con un meccanismo di messa in scena pressoché perfetto, complice probabilmente la stessa sceneggiatura, oltre che la mano del bravo anche se poco prolifico Seaton, egli stesso sceneggiatore premiato con un Oscar per Il miracolo della 34ª strada.


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