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  • Recensione film: Follia
  • Recensione film: Follia

    La coppia Sanders-Bergman in un noir di Van Dyke

    Published by darkglobe on 14-Oct-2014 01:00 (816 reads)

    Phillip Monrell (Robert Montgomery aveva invano tentato di non interpretare questo ruolo), erede di un ricco magnate dell'acciaio, in cura presso un manicomio di Parigi, fugge e reincontra Hugo Ward Andrews (George Sanders), amico ed ex-compagno di college, facendogli credere di essere di ritorno dalla capitale francese per affari. I due si recano a casa Monrell, per incontrare la madre del primo (Lucile Watson) e lì conoscono Stella Bergen (Ingrid Bergman), segretaria ed assistente dell'anziana donna, assunta durante il periodo di ricovero di Philip. Entrambi, invaghitisi della sua bellezza ed innocente dolcezza, la corteggiano ma Stella, pur preferendo il più responsabile Ward, finisce per sposare Phillip, cedendo alle sue reiterate avances mentre Hugo è ritornato in Scozia per lavoro.
    Philip, prima che la madre parta per Città del Capo, viene messo a condurre la fonderia di famiglia, ma il lavoro non gli si rivela adatto e per di più progressivamente monta in lui una insana gelosia per la moglie che lo porta ad uccidere un gattino regalatole da Hugo. Nonostante gli squilibri, richiama quest'ultimo nominandolo come capo ingegnere, ma poi gli cresce il sospetto che l'amico e la moglie si amino segretamente: prova dunque dapprima a lasciare i due da soli tentando invano di sorprenderli in situazioni d'adulterio, poi cerca di uccidere il presunto rivale. Stella, ormai convinta della follia del marito, che è arrivato perfino a metterle le mani alla gola, lo lascia, rifugiandosi da Ward, ma Philip promette all'amico di concederle il divorzio se potrà incontrarlo e chiarire con lui le cose. L'incontro non porta a nulla di buono ma serve a Philip per organizzare il suo suicidio facendo ricadere sull'amico la colpa della propria morte, tanto che quest'ultimo viene condannato alla pena capitale. Il giorno prima dell'esecuzione, Stella viene visitata dal dottor Rameau (Oscar Homolka), psichiatra che aveva in cura Phillip...
    Il film, tratto da un romanzo dello scrittore e sceneggiatore britannico James Hilton (Orizzonte perduto, Addio, Mr. Chips) e sceneggiato da Christopher Isherwood, fu diretto dal mitico W.S. Van Dyke (indimenticabili i vari film della serie Uomo Ombra e San Francisco) e si avvalse della co-regia (non accreditata) di Robert B. Sinclair e del prolifico Richard Thorpe visto che durante le riprese stava ancora prestando servizio militare nei marines. Secondo alcuni critici il film è realizzato in maniera sbrigativa non superando il convenzionale ed il descrittivo, mancando dunque di profondità e caratterizzazione dei personaggi. Un giudizio tutto sommato frettoloso che non tiene conto dei vincoli esterni che inevitabilmente avrebbero condizionato il lavoro finale, tutto sommato coeso, nel quale in ogni caso emerge la superba interpretazione di George Sanders, in coppia con la splendida e giovane Bergman, in un ruolo abbastanza stereotipato da certi canoni hollywoodiani e dal quale non era possibile ricavare di più; la coppia del resto si rivedrà 13 anni dopo in un film di tutt'altro genere, Viaggio in Italia di Roberto Rossellini.


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