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  • Recensione Beoplay A1 Bang & Olufsen

    Il suono della raffinatezza estetica

    Published by darkglobe on 18-Dec-2017 01:00 (8738 reads)

    La Bang & Olufsen rappresenta per molti appassionati del settore Audio/Video un nome che desta al solo sentirlo pronunciare un rispetto per certi versi sacrale. Si tratta infatti di una casa costruttrice specializzata da un lato nella estrema accuratezza ed innovazione tecnologica e dall'altro nella particolare ricercatezza del design dei propri prodotti.
    Nell'ambito dei diffusori portatili la serie BeoPlay segue gli stessi criteri, ovvero una cura per certi versi maniacale nella quale l'esperienza acustica con l'oggetto viene completata da quella visiva e quella tattile. In particolare, per la realizzazione del BeoPlay A1, oggetto della presente recensione, la B&O si è affidata alla pluripremiata designer danese Cecilie Manz che, in una intervista sulla genesi dell'A1 ha spiegato varie cose. E' necessario in primo luogo, per un designer, provare sempre a riflettere sulle cose su cui lavorare, esercitando la propria capacità di distaccarsi dalla frenesia del mondo che ci circonda, anche quando ci si confronta con il progressivo minimalismo degli oggetti tecnologici.
    L'A1 in tal senso ha rappresentato una coerente evoluzione dei suoi modelli precedenti, ovvero la ricerca di un suono migliore in minor spazio. Esso partiva da subito dall'idea madre, su cui si sono via via sviluppati i dettagli della Manz, di realizzare un oggetto che fosse "naturalmente" liscio e nello stesso tempo morbido, da portare con disinvoltura e spensieratezza con sè e di cui veder progressivamente sporcare il colore per l'usura del tempo. Da qui nasce la sua ideazione che si concretizza in una calotta superficiale in alluminio traforato ed una base polimerica sulla cui circonferenza posizionare i tasti comando.

    Nel complesso l'A1 si presenta dunque come un oggetto cilindrico. con una ampia base di 13 cm di diametro ma che si sviluppa in soli 5 cm di altezza, accompagnato ad un peso di ben 600 grammi, aspetti che ne conferiscono una stabilità significativa sulle superfici piane.
    Un laccetto in cuoio che fuoriesce dalla base completa il quadro estetico e consente di trasportare comodamente il diffusore con le mani o di agganciarlo a qualche sporgenza artificiale o naturale.
    All'elaborato lavoro di design si è accompagnato quello dei tecnici del suono della B&O.
    Il diffusore, che è un monofonico, contiene al suo interno un doppio speaker, di cui un piccolo tweeter per le alte frequenze ed un woofer per il resto della gamma, capaci di suonare in maniera egregia anche ad alti volumi.
    Si tratta in sintesi di un diffusore monofonico pilotabile sia in Bluetooth 4.2 che via cavo, dotato di una moderna doppia amplificazione digitale in classe D da 30W per speaker (che diventano 140 di picco), amplificazione caratterizzata da una notevole efficienza energetica ed un ottimo contenimento dei consumi (a medio volume si superano abbondantemente le 10 ore di ascolto continuativo) e probabilmente, dati i risultati sonori, dalla una risoluzione di quantizzazione non inferiore ai 16 bit. La risposta in frequenza dichiarata è di 60 - 24.000Hz.
    La base morbida del diffusore contiene i classici comandi di accensione, attivazione Bluetooth, volume, risponditore/mute/abbattimento chiamata e ripristino dell'ultima connessione Wi-Fi utile.
    Presenti inoltre, sempre sulla stessa base polimerica, un ingresso AUX jack da 3.5mm per il pilotaggio del diffusore con cavo ed una porta USB Type-C, per la ricarica della batteria interna da 2200mAh con intensità di corrente massima di ben 3A, oltre che per utilizzare il diffusore da PC come periferica di audioconferenza, essendo l'A1 dotato di un ulteriore piccolo microfono per la trasmissione vocale.
    I colori della superficie sono due: argento e verde, stupendo a mio avviso quest'ultimo. Bello ed utile averne in ogni caso un paio di colore differente se si intende accoppiarli in stereofonia, aspetto su cui indagheremo dopo.

    COME SI COMPORTA?
    Il diffusore, senza bisogno di ricorrere all'App della B&O, che diventa però indispensabile se deve essere accoppiato in stereofonia ad un secondo A1, viene agganciato banalmente in Bluetooth da qualsiasi smartphone moderno. Io ho collegato sia il mio inseparabile Windows Phone Lumia 1020, sia un Sony Xperia Z2 che un iPhone 6S di un amico ed infine un apparecchio di origine cinese, in tutti i casi senza alcun problema di riconoscimento.
    Il suono è eccellente e tra i diffusori portatili fino ad ora ascoltati sicuramente il migliore. Siamo lontani anni luce da certe ignobili cineserie che hanno inondato il nostro mercato, camuffate per diffusori di alta qualità. Ma anche il confronto con certi "blasonati" concorrenti in ambito "mini" fa un po' sorridere. Sorprende in particolare l'ottimo equilibrio timbrico e la trasparenza e pulizia del suono, oltre che la copertura ambientale e l'esaltante potenza che mi ha impedito nelle prime prove di spingere al massimo per evitare mi stordissi.
    Ottimo anche il vivavoce: è la prima volta che l'interlocutore ascolta senza i soliti problemi di voce percepita poco chiaramente tipici di queste soluzioni.

    PER LA STEREOFONIA?
    Per connettere in stereo una coppia di A1 è indispensabile scaricare in primo luogo l'App della B&O che esiste ad oggi nelle versioni Android ed iOS. Io ho usato la versione Android.
    Eseguito il riconoscimento di entrambi i diffusori tramite il pairing bluetooh dello smartphone, bisogna lanciare l'App avendo la precauzione di attivare in precedenza il GPS (non mi è chiaro il motivo, ma senza di esso l'App non localizza i diffusori). A quel punto nell'App si configurano entrambi i diffusori, associando ad essi anche il colore, e poi si connettono tra di loro in stereofonia, con un riconoscimento reciproco che avviene guidato dall'App stessa. Da allora in poi i diffusori restano tra di loro agganciati in stereo, per cui è perfino possibile chiudere l'App e pilotare in stereofonia i due diffusori con qualsiasi altra sorgente Bluetooth.
    Se già il suono monofonico ci aveva convinti, con l'accoppiamento stereo si moltiplicano le buone premesse che questo prodotto già in singolo garantiva: una vera scoperta (o conferma?) sonora che rende questo diffusore un vero e proprio oggetto del desiderio, capace di avvicinate la tecnologia all'arte. Non escludo, come già avvenuto anche per impianti di produzione nostrana, la possibilità che un apparecchio del genere possa prima o poi comparire in qualche galleria d'arte moderna.

    CONCLUSIONI
    Il prezzo pare pazzesco per un diffusore portatile, soprattutto se consideriamo la coppia che ci porta vicini ai 500 euro, ma la qualità, quella vera, non ha a mio avviso prezzo. La capacità di questo diffusore di coinvolgere lo spettatore non solo sotto il profilo musicale ma anche dal punto di vista estetico è assolutamente indiscutibile. Per chi ha budget adeguato consiglio vivamente almeno una piccola seduta d'ascolto.


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