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  • Recensione Netgear Orbi Wifi RBK50-100PES
  • Recensione Netgear Orbi Wifi RBK50-100PES

    Urbi...et Orbi, una copertura Wi-Fi mondiale

    Published by darkglobe on 18-Mar-2017 22:50 (5734 reads)

    La Netgear ha nel suo catalogo un sistema, denominato Orbi RBK50-100PES, riservato alla propagazione del segnale Wi-Fi all'interno di abitazioni ed uffici quando l'estensione degli stessi è notevole sia in altezza che in lunghezza.

    Il Kit si compone di una coppia di apparecchi esteticamente molto gradevoli - un router ed un satellite - che si presentando con una superficie bianca bombata con base a forma di ellisse conica, privi di antenne esterne ma dotati di un set di pulsanti e porte sul retro, ovvero: 1 pulsante per forzare la sincronizzazione, 1 porta WAN, 3 porte di rete, 1 porta USB 2.0 Type-A (per realizzare un piccolo file server), 1 tasto di avvio, la spina di alimentazione ed il foro di reset.
    Nello slave la porta WAN viene sostituita con una normale porta di rete.
    Superiormente la parte forata ad anello ellittico lascia passare una luce che indica lo stato dell'apparecchio.
    La differenza tra questi apparecchi Netgear ed un normale ripetitore Wi-Fi consiste nel fatto che Router e Stellite, messi insieme, formano un'unica grande rete, estesa il orizzontale e verticale, gestita con un unico SSID e dunque con la comodità di una configurazione unificata anche in termini di sottorete IP, accounting ed autorizzazioni varie.

    A corredo due alimentatori da 12V ed 3.5A ed un cavetto di rete oltre ad un CD di dubbia utilità, contenente software di accesso al documentale Netgear per scaricare il manuale dell‚Äôapparecchio e registrare l‚Äôapparato.

    L'INSTALLAZIONE
    Sono pochi ed essenziali i passi necessari per la prima installazione del tutto: si collega il router Netgear, tramite la porta gialla ad una porta di rete del proprio apparecchio ADSL; ci si collega al router in Wi-Fi (SSID e Password sono segnate sul router) o via rete utilizzando una URL standard; si seleziona in prima istanza la configurazione ‚"Quick" e, dopo il settaggio delle password di accesso, viene chiesto che l‚Äôapparato satellite venga avviato per connettersi al master e poterlo riuconoscere. Nello specifico, per l'apparecchio slave, la luce è inizialmente bianca lampeggiante, per la durata corrispondente all'inizializzazione che dura circa 3 minuti; poi può diventare blu (connessione al master avvenuta), rossa (segnale debole) o viola (connessione al master assente).
    Al temine della configurazione rapida viene eseguito un eventuale aggiornamento del firmware dei due apparecchi, che nel mio caso è passato dalla V1.3.0.26 alla V1.8.0.6. L'aggiornamento può comunque essere eseguito anche manualmente. La 1.8.0.6 prevede nello specifico, oltre ad alcuni fix di sicurezza e di problemi di connettività con device Xbox ed iOS, il Guest WiFi support.

    Esiste poi una configurazione avanzata, che consiglio solo ad utenti esperti, per la definizione del parental control, degli accessi, del blocco di siti e servizi e della programmazione dei giorni e tempi di funzionamento; di attività generali di amministrazione ed aggiornamento; di impostazioni avanzate comprendenti le specificità della rete wireless, la modalità router o access point, il port forwarding, il DNS dinamico, i servizi VPN, i routing statici, l'accesso remoto, UPnP, IPv6 e l'indicatore del traffico.

    Nello specifico l'Orbi viene preconfigurato in modalità router, il che significa che solo in questa modalità è possibile sfruttare una serie di feature avanzate di gestione del traffico da/verso internet. Ovviamente in questa modalità, se l'apparecchio è attestato ad un modem Wi-Fi, sarebbe preferibile disattivare la componente Wi-Fi di detto apparecchio delegando in tutto e per tutto al NetGear il compito di gestire la connettività delle periferiche verso la rete.

    Molto interessante è l'opzione di attivazione del Beamforming che dovrebbe consentire di aumentare velocità, affidabilità e portata della funzionalità WiFi per tutti i dispositivi mobili. Lo standard prevede infatti l'ottimizzazione della banda, evitando che il router trasmetta segnale non utilizzato e dunque migliorando streaming, VoIP e altri strumenti di connettività fortemente dipendenti dalla banda disponibile. Per farlo è utile che router e ricevitori utilizzino lo standard multiple-input, multiple-output con dati inviati e ricevuti usando più antenne per aumentarne portata e throughput, e del resto questo Netgear al suo interno ne contiene ben 6.
    A tal proposito il router e l'apparato slave trasmettono su doppia frequenza 2.4GHz b/g/n e 5GHz a/n/ac con velocità massima prevista rispettivamente di 400Mbps ed 866.7 Mbps. La terza banda conclamata dal costruttore è quella tra i due apparati e raggiunge la velocità di 1733 Mbps.
    Come si scriveva all'inizio, SSID di Router e Satellite sono identici, per cui è considerato naturale il passaggio di attestazione delle periferiche da un apparato trasmittente all'altro senza che se ne percepisca dal punto di vista pratico il cambio.
    Da sottolineare che il meccanismo di estensione della rete può essere replicato aggiungendo via via in cascata altri satelliti, per la gioia delle proprie tasche.

    PROVE SUL CAMPO
    Ho provato il tutto in due ambienti, ufficio e casa. Nel primo ho constatato che la distanza massima di copertura orizzontale del router base si aggira sui 30-35 metri, con la presenza di alcune barriere intermedie, dopo la quale va installato l'apparecchio satellite. Per la copertura verticale, testata a casa in un classico palazzo di cemento armato, posizionando l'apparecchio master in una stanza prospiciente ad una finestra al piano settimo, non è possibile collegare il satellite se si scende in verticale, il segnale risulta totalmente assente. Per testare cosa avvenisse con apparecchi router e satellite "invisibili" senza frapposizioni che non fossero quelle delle pareti esterne dell'edificio, ho alimentato lo slave con una ottima Power Bank Afendo dotata di uscita a12V DC e degli spinotti necessari per alimentare il satellite e sono sceso per strada. Ad una distanza a vista di circa 26 metri (21 in altezza) il segnale ricevuto dal master era debole ma presente e ha consentito l'estensione della rete senza particolari problemi.
    Infine passiamo alle velocità. I tempi di attraversamento introdotti da router e satellite sono dell'ordine del ms (ping e trace), dunque assolutamente adeguati. Collegando in Wi-Fi un Notebook che scaricava da Netflix in streaming ed un Tablet connesso a Youtube, oltre ad un paio di smartphone in navigazione, distribuiti equamente sui due apparati ed infine un PC Desktop attestato in ethernet al router, che effettuava alcuni download software di medie dimensioni, non si sono verificati colli di bottiglia se non quelli propri della banda disponibile in ingresso. In generale c‚Äôè una buona sensazione di stabilità ed efficienza.

    ALTRO
    Non mi piace troppo il fatto che non sia possibile differenziare l'SSID di 2.4 e 5GHz in quanto su alcune periferiche prive di indicazioni nel merito non si riesce a comprendere a quale delle due bande ci si sia attestati, ma fa parte del gioco dell'avere un'unica grande rete sempre funzionante.
    A volte, come osservato anche da altri, lo switch tra una rete e la sua gemella appare leggermente ‚Äúfaticoso‚Äù e non sempre immediato, ma questo credo dipenda più che dagli apparecchi dal tipo di protocollo utilizzato.
    L'estensione è anche superiore a quella promessa, che viene un po' furbescamente declinata in metri quadri e non distanze massime, che linearmente si aggirano, per quanto da me sperimentato dai 50 ai 60 metri con due apparecchi in cascata. Parecchio lenta, quasi irritante, la fase di aggancio tra satellite e router.
    Qualche dubbio sulla porta USB 2.0 lo esprimo, perchè a mio avviso non ha senso usare porte che raggiungonmo una velocità massima di 34MByte/s quando qui il flusso complessivo è di non mewno di 100MByte/sec con periferiche a pieno regime.

    CONCLUSIONI
    Tanta tecnologia, costi non indifferenti ma probabilmente una soluzione indispensabile per chi voglia evitare una cablatura invasiva della propria abitazione o del proprio luogo di lavoro, riuscendo ad allestire in poco tempo un sistema di copertura Wi-Fi globale dei propri spazi.


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