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  • Recensione film: Quei temerari sulle loro pazze, scatenate, scalcinate carriole
  • Recensione film: Quei temerari sulle loro pazze, scatenate, scalcinate carriole

    Il rally dei guai

    Published by darkglobe on 17-Feb-2015 01:00 (1119 reads)

    Commedia scritta e girata da Ken Annakin, coprodotta da Francia, Italia e Gran Bretagna, fece seguito al gran successo ottenuto dal regista per Quei temerari sulle macchine volanti, film che si era meritato una candidatura all'Oscar. In questo "seguito" si narra di un surreale rally di Montecarlo, corsa automobilistica di ben 1500 miglia attraverso l'Europa, caratterizzata da insidie di vario tipo, che ha tra gli iscritti strampalati e pericolosi personaggi provenienti da varie nazioni del vecchio continente e dal resto del mondo. Per iniziare c'è lo statunitense Chester Schofield (Tony Curtis) proprietario di metà di una fabbrica di automobili, vinta a poker col padre del baronetto Sir Cuthbert Ware-Armitage (mitico Terry-Thomas nel suo ruolo sadico), il quale ultimo lo ha sfidato, mettendo in palio tutto il suo pacchetto azionario; poi due ufficiali dell'esercito britannico, Maj. Digby Dawlish (Peter Cook) e Lt. Kit Barrington (tra le prime apparizioni di Dudley Moore), che partecipano con uno strano e truccato veicolo per tenere alto l'onore dell'impero britannico; ancora due poliziotti italiani, l'eccellente coppia composta da Angelo Pincelli (Walter Chiari) e Marcello Agosti (Lando Buzzanca), che mirano ad una giovane laureata in medicina (Mireille Darc) e alle sue tre infermiere francesi più che alla vittoria; infine due detenuti tedeschi, Willi Schickel (molto simpatico Gert Fröbe) e Otto Schwartz (Peer Schmidt), presenti alla gara con il solo intento di portare all'estero, nascosti in una delle ruote della propria auto, alcuni gioielli rubati. Cuthbert, pur di vincere la gara per riprendersi l'azienda del padre, boicotta in vari modi i suoi avversari ed è sul punto di vincere quando perde la ruota di scorta che aveva rubato ai concorrenti tedeschi. I due italiani lo fanno arrestare e, con la squalifica dei detenuti tedeschi, vincono il rally insieme a Chester e alla sua copilota Betty (Susan Hampshire), ma decidono di regalare la vittoria alle quattro ragazze che avevano abbandonato la corsa per aiutare dei feriti a seguito di una gigantesca slavina
    Il film è spassoso, a volte leggermente disorganico nella storia, ed oscilla tra un'ironia un po' all'inglese e veri e propri momenti esilaranti, reggendosi molto sulla capacità recitativa dei numerosi e noti protagonisti, che in qualche maniera hanno lo scopo di rappresentare ed esasperare caricaturalmente le fobie dei propri paesi di provenienza.


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