Ricerca

Utenti online

10 user(s) are online (6 user(s) are browsing Publisher)

Members: 0
Guests: 10

more...
Publisher >
  • Recensioni > Musica e Film
  • Recensione film: Scusa, me lo presti tuo marito?
  • Recensione film: Scusa, me lo presti tuo marito?

    Il gioco degli equivoci in una deliziosa commedia anni '60

    Published by darkglobe on 05-Mar-2016 12:30 (3948 reads)

    Deliziosa commedia tratta da un romanzo di Jack Finney e girata da quel prezioso regista di nome David Swift, che ha caratterizzato sempre con la sua mano lieve e vellutata sia suoi film della Disney ('Il segreto di Pollyanna', 'Il cowboy con il velo da sposa') che alcune commedie realizzate per la Columbia, tra le quali la presente.
    La trama è incentrata sul tema pubblicitario, caro ad alcuni commediografi USA (si ricordino, tra i tanti, nell'ordine, 'La Casa dei nostri sogni' di C. Potter, 'La bionda esplosiva' di Tashlin o 'Quel certo non so che' di Jewison). Il protagonista è Sam Bissell (Jack Lemmon) che lavora in uno studio pubblicitario ed è felicemente sposato con l'amata Min (Dorothy Provine) da cui ha avuto due figlie.
    Simon Nurdlinger (Edward G. Robinson), importante cliente dello studio di Sam, intende riassegnare una campagna pubblicitaria per la propria azienda di latte ad un'altra ditta, spinto dalla sua ferrea morale che lo indurrebbe a farla gestire ad integerrimi "uomini di famiglia". Il capo di Sam, Mr. Burke (Edward Andrews), gli presenta a quel punto Sam, che colpisce il cliente subito in positivo, al punto che decide di affidare nelle sue mani l'intera campagna.
    Sam corre a casa a festeggiare con la propria famiglia e conosce proprio in quel giorno una vecchia amica della moglie, appena diventata vicina di casa. Si tratta della fresca divorziata Janet, una bellissima donna francese (stupenda Romy Schneider e brava nel ruolo), felice di aver finalmente lasciato l'ex marito Howard (Mike Connors). Il caso vuole che Janet venga nei giorni successivi contattata da alcuni legali, che le parlano di una enorme eredità di suo nonno, di cui potrà usufruire purché resti ancora sposata con il suo ex. Janet del resto sarebbe tecnicamente ancora sposata, visto che il divorzio viene riconosciuto per legge solo dopo sei mesi, per cui decide nascondere ai propri parenti che Howard non vive più con lei, per paura di complicare le cose e perdere l'eredità. Capita però che durante una visita a sorpresa dei cugini di Janet, Sam venga scambiato per il marito della fresca divorziata, dovendo a quel punto continuare ad impersonare il ruolo di finto consorte fino alla riscossione dell'eredità. Ma le cose si complicano a dismisura quando Janet accompagna Sam a lavoro e il capo Burke col prestigioso cliente Nurdlinger pensano che la signora francese sia in realtà la moglie di Sam.

    La commedia è spassosissima, i toni non sono mai eccessivamente chiassosi o sguaiati e non c'è alcuna caduta di stile ma anzi tutti gli attori sono perfettamente calati nel ruolo, con un Lemmon che fa ovviamente da mattatore, aiutato in maniera egregia dai co-protagonisti.
    Sam per hobby sta realizzando nell'ampio giardino di casa, una strana scultura animata, recuperando parti di una vecchia bicicletta delle figlie e della macchina da cucire rotta della moglie a certificare la tranquillità quasi oziosa della vita familiare che conduce prima che venga costretto ad assecondare con sempre maggior difficoltà e frenesia il gioco degli equivoci e delle ambiguità a cui il nuovo incarico lavorativo e la integerrima moralità dell'importante cliente lo condurranno.
    Si vedono all'orizzonte, in una commedia che è pur sempre impostata su toni classici, pur nella sua allegra colorimetria, temi moderni come quello dell'adulterio, del divorzio come liberazione ed indipendenza femminile (la Francia è suggerita come frontiera della modernità in questo senso), di una certa libertà dei costumi che contrasta i 'vecchi valori'.
    Molto divertente è il progressivo gioco degli equivoci, che crescono e si alimentano da soli, fino al quasi irreparabile, tratteggiato da una delle più divertenti scene della commedia made in USA, con la corsa notturna in auto fatta di scaletta, pennelli e bidoni di vernice per la trasformazione di alcuni manifesti pubblicitari in rappresentazioni circensi dei protagonisti.

    L'edizione per l'home video della A&R è in linea con la solita produzione di questa casa: il DVD è a singolo strato, il video è un NTSC progressivo a 23.976fps (fluidità variabile a seconda del lettore), la definizione è buona ma il bitrate sembra un po' basso; l'audio (italiano ed inglese) è buono e d'epoca. Sottotitoli assenti se non per qualche testo in lingua. Pochi e poco significativi extra che non aggiungono nulla alla bellezza del film.


    Navigate through the articles
    Previous article Recensione film: Il Miracolo Del Villaggio Recensione film: La madre dello sposo Next article
    The comments are owned by the author. We aren't responsible for their content.